INIZIATIVA DI STUDI DELLA CIVILTÀ CRISTIANA ATTILIO MORDINI
NELLA TRADIZIONE IL NOSTRO AVVENIRE!
—-RIUNIONE DEL 26/6/2024 —-
Chiama il 3280165396 alle ore 18, potrai partecipare alla riunione in video chiamata.
L’argomento della riunione sarà :
“In forma dunque di candida rosa mi si mostrava la Milizia Santa che nel suo sangue Cristo fece sposa”
In questo splendido verso della Commedia Divina di Dante, si allude, con la “Milizia Santa”, ai Cavalieri Templari, che avevano l’abito bianco crociato di rosso, fondati da S. Bernardo di Chiaravalle. Chi se non a lui lasciare la parola per descriverli:
Da qualche tempo si diffonde la notizia che un nuovo genere di cavalleria è sorto nel mondo… Un nuovo genere di milizia, dico, mai conosciuta prima di ora: essa combatte senza tregua e nello stesso tempo una duplice battaglia, sia contro la carne ed il sangue, sia contro le potenze spirituali del male e le regioni dello spirito… Ma anche quando col valore dell’anima si dichiari guerra ai vizi o ai demoni, non dirò che questo è segno di ammirazione, sebbene sia degno di lode, dal momento che si vede il mondo pieno di monaci. Ma quando il combattente e il monaco si cingono con vigore ognuno della sua spada e nobilmente vengono insigniti della loro dignità, chi non potrebbe ritenere un fatto del genere veramente degno di ogni ammirazione, fatto che appare del tutto insolito? Pertanto avanzate sicuri, combattenti, e con animo intrepido respingete i nemici della Croce del Cristo con certezza poiché né la morte, né la vita potranno separarvi dall’amore di Dio che è in Gesù Cristo; ripetendo a voi stessi a ragione in ogni pericolo: “Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore”.
Ma oltre alla “Milizia santa” Dante parla della rosa; per parlarne abbiamo deciso di dar voce ad Alfredo Cattabiani:
Chiunque
non sia stato spiritualmente del tutto anestetizzato, trovandosi in un bosco, o
in un prato primaverile o semplicemente in un orto, avvertirà inconsciamente,
forse con una punta di inquietudine, di essere penetrato in una dimensione
diversa da quella quotidiana. Potrà forse evocare dagli alberi, dai fiori,
persino dagli ortaggi, una serie di simboli che non sono soltanto immagini ma
incorporano in loro stessi la realtà simboleggiata, diventando dunque fonti di
energia spirituale.
Contemplando una rosa si evocheranno secondo la
nostra condizione psichica e spirituale tanti e diversi simboli. La sua
struttura concentrica ha evocato anche l’idea della ruota simbolo del tempo che
scorre, dell’eterno ciclo di vita-morte -vita. E non è per caso l’oculo a
raggiera aperto nelle facciate delle chiese medievali, che gli storici
dell’arte chiamano rosa rosone e detto propriamente rota. Charbonneau-Lassay
riferisce che nelle sue campagne , si
attribuiva ad ogni rosa secondo il colore un simbolo religioso diverso: le
gialle erano le rose dei Magi che avevano portato in dono l’oro al Bambin Gesù;
le bianche erano le rose della Santa vergine, Virgo purissima; le rosate quelle
del Bambin Gesù che così era apparso nella greppia; le rosse infine che
evocavano il sangue colato dal corpo del figlio di Dio, erano, come si è detto,
le rose della passione.
“Eva spina, Maria rosa “diceva San Bernardo di
Chiaravalle. In onore della Rosa -Maria si recita il rosario …che consiste
nella recita di 150 Avemaria divisi in 15 decine intercalate dalla recita del
Padre nostro e del Gloria e dalla meditazione di uno dei 15 misteri ossia dei
grandi avvenimenti gaudiosi, dolorosi e gloriosi della Redenzione. La santa
delle rose è diventata per antonomasia Teresa del Bambino Gesù. Ella soleva
dire che la cosa più importante da fare nella vita consisteva nel gettare al
Signore le rose dei piccoli sacrifici, i quali segnano la via della santità
accessibile a tutti. Poco prima di morire promise di far cadere una pioggia di
rose, ovvero di miracoli, come avvenne effettivamente.
…ed a Renè Guenon:
L’uso dei fiori
nel simbolismo è, come si sa, molto diffuso e si trova nella maggior parte
delle tradizioni; è anche molto complesso. È evidente infatti che a seconda che
sia preso come simbolo questo o quel fiore, il senso deve variare, almeno nelle
sue modalità secondarie, e parimenti che, come avviene in genere nel
simbolismo, ogni fiore può avere in sé stesso una pluralità di significati,
legati peraltro tra di loro da certe corrispondenze. Uno dei significati
principali è quello che si riferisce al principio femminile o passivo della
manifestazione. La sostanza universale; a tal riguardo il fiore equivale ad un
certo numero di altri simboli, fra i quali uno dei più importanti è la coppa.
(si parla anche del calice di un fiore.) L’accostamento con la coppa, che
abbiamo ora indicato, deve naturalmente far pensare al simbolismo del Graal
nelle tradizioni occidentali; si sa che tra i vari altri oggetti che si associano
al Graal, figura in particolare una lancia che, nell’adattamento cristiano, non
è altro che la lancia del centurione Longino, dalla quale fu aperta nel fianco
di Cristo la ferita donde sgorgarono il sangue e l’acqua raccolti da Giuseppe
d’Arimatea nella coppa della Cena; la rosa vi appare associata alla lancia
esattamente come lo è altrove la coppa, e sembra proprio raccogliere delle
gocce di sangue piuttosto che provenire dalla trasformazione di una di esse;
evidente del resto che i due significati non si oppongono per nulla ma
piuttosto si completano, cioè che queste gocce, cadendo sulla rosa, la
vivificano e la fanno sbocciare. Quando si considera che il fiore rappresenta
lo sviluppo della manifestazione, vi è equivalenza fra esso e altri simboli, fra
i quali bisogna annoverare specialmente quello della ruota, che si incontra
quasi dappertutto, con il numero di raggi variabile a seconda delle
raffigurazioni, ma che ha sempre di per sé un valore simbolico particolare. Ora
la ruota è sempre, anzitutto, un simbolo del mondo; linguaggio simbolico della
tradizione indù, si parla costantemente della “ruota delle cose” o della “ruota
della vita”, che corrisponde chiaramente a tale significato… le due analogie
più importanti dei simboli floreali sono
la coppa in quanto si riferiscono a Prakriti , e la ruota in quanto si riferiscono alla
manifestazione cosmica; il rapporto di questi due significati è d’altronde, in definitiva, un rapporto da
principio a conseguenza, poiché Prakriti è la radice stessa di ogni
manifestazione.
Per questa ultima pubblicazione dell’anno 2023/24, ricominceremo a ottobre, abbiamo voluto offrire al lettore tre voci diverse per arricchire la riflessione, che poi è lo scopo di ciò che proponiamo ai nostri lettori.
Buone vacanze!
Milizia del Santo Segno della Croce