CENACOLO DI STUDI DELLA CIVILTÀ CRISTIANA ATTILIO MORDINI

NELLA TRADIZIONE IL NOSTRO AVVENIRE!

-RIUNIONE DEL 11/12/2024 —-

Chiama il 3280165396 dalle ore 18, potrai partecipare alla riunione in video chiamata.

                                       

       Avvertiamo i nostri lettori, che il linguaggio semplice da noi usato non l’inganni, perché   sottintende significati più profondi di quel che sembra.

                               

                  NON SERVIAM


“Non serviam” sono le parole che Lucifero scaglia contro l’idea di Dio fatto uomo. A quelle parole, Lucifero, “il portatore di luce”, si capovolge e precipita sulla terra insieme alla corte dei suoi angeli. Sulla fronte egli aveva uno smeraldo dal quale fu ricavata la coppa del Santo Graal. Da questo mito cristiano si evince come la ribellione verso l’autorità, in primis verso Dio, è la radice del male. Così l’atto dei nostri progenitori è gesto che, sotto l’incitazione di Satana “voi sarete dei”, diviene atto di ribellione verso Dio. Questo tremendo peccato, radice di tutti gli altri, è, in sintesi, atto disobbedienza. E allora ascoltiamo le parole con le quali San Benedetto apri la sua santa regola: “Ascolta, figlio, gli insegnamenti del maestro… È quindi l’obbedienza lo strumento attraverso il quale possiamo ritornare a Dio. A pensarci, la disobbedienza impedisce l’accoglienza del Verbo, nella sua divina parola, rendendo vani gli inviti di Gesù che, nel suo Vangelo, ci esorta, frequentemente a fare la volontà del Padre nostro che è nei cieli. Ora il Messia, Re e Sacerdote ha fondato la sua chiesa sulla roccia di Pietro, e durante il processo, riconosce l’autorità di Pilato, quando su invito di questi a rispondere alle sue domande, Gesù gli dice: “tu non avresti alcun potere su di me se non ti fosse stato dato dall’alto”. In queste parole si capisce chiaramente come Gesù Riconosca l’autorità di Pilato in quanto data dall’imperatore di Roma e che questa medesima autorità gli venga da Dio (dall’alto).
“Non est potestas nisi a Deo” dice San Paolo. Non c’è autorità che non venga da Dio. L’autorità è anche potere, ma questo, senza “l’auctoritas “’diviene sopruso e usurpazione. Da quanto detto si comprende come lo spirito dell’obbedienza deve essere la virtù guida della nostra vita. Oggi dobbiamo praticare l’obbedienza, anche se chi ce la chiede non è secondo la volontà di Dio, mai contro di essa come atteggiamento interiore. Secondo il principio spirituale “l’obbedienza che si presta ai superiori si presta a Dio”. E anche il proprio stato di vita (impiegato, dirigente, militare, monaco, suora ecc..) che ci indicherà il modo di praticare l’obbedienza. Obbedienza a cominciare dai genitori e così verso tutti i nostri maggiori. Obbedienza è anche l’osservanza dei comandamenti e la messa in pratica delle parole di Gesù e la preghiera. E questi saranno i principi che guideranno le nostre azioni anche se immersi in questo mondo senza Dio, cammineremo sicuri verso il regno dei cieli. Vogliamo chiudere questo nostro scritto con le parole con le quali Attilio Mordini chiude il suo Tempio del Cristianesimo: “Solo agli uomini di buona volontà il cielo promette quella pace che vittoria finale“.


Milizia del Santo Segno della Croce